PREVIEW | Francesca CANI: Tristan e Doralice, un amore ribelle

Preview estremamente interessante per il romanzo di un’amica. Finalmente la data di uscita di Tristan e Doralice di Francesca Cani, attesissimo romanzo storico con un intreccio romantico (come penso si possa chiaramente capire dalla cover e dal titolo 😉 ), è stata definita. Anteprima ebook il 17 settembre a soli € 4.99 mentre per la versione cartacea dovremo aspettare ancora qualche giorno e arrivare ai primi di ottobre. Nei prossimi giorni maggiori notizie sul romanzo, per ora lustratevi gli occhi con la cover e la trama.

"Tristan e Doralice" di Francesca Cani
primo_cap
Editore Leggereditore
ASIN/ISBN  B015HD6XM8
9788865086773
Prezzo € 4.99 ebook
€ 14,90 cartaceo
Pagine 448
Uscita 17 settembre 2015
1 ottobre 2015 cartaceo
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Recensioni Anobii | Goodreads

Anno Domini 1076. Sopravvissuta alla strage della sua famiglia, Doralice di Lacus trova ospitalità a Canossa, dove la grancontessa Matilda la accoglie come una figlia. Quando l’orrore per l’assassinio dei suoi genitori sembra aver lasciato posto a una tranquilla quotidianità, i piani di conquista di Enrico IV sconvolgono il suo mondo. Tristan di Holstein, indomito guerriero forgiato da mille battaglie, ha un’ultima missione prima di riconquistare la libertà: deve colpire al cuore Matilda, strappandole quanto ha di più prezioso. La sua preda, che osserva con occhi da demonio, uno azzurro e freddo, l’altro ribollente d’oro fuso, è Doralice. Ma la prova dell’amore si rivelerà la più ardua da superare e lo spingerà a disobbedire al suo re, a sopportare torture e rinunce in nome di una felicità che potrebbe non esistere. Perché forse è proprio lui il responsabile di un crimine che non può essere perdonato…

Francesca Cani è nata a Mantova nel 1980. Laureata in Storia dell’arte, vive con il marito e due gatti in una villetta nella campagna mantovana. Ama viaggiare, soprattutto all’estero. Ogni volta che può parte alla scoperta di Scozia, Inghilterra e Irlanda, terre poetiche che la ispirano e le ricaricano l’anima. Sportiva, a tratti irrequieta, non si accontenta di vedere lo sport alla TV, deve correre, nuotare e sì, anche sudare. Ha praticato a lungo pattinaggio artistico su ghiaccio, e ora scende in pista per divertirsi con gli amici.

Come Francesca Cani ha pubblicato il romanzo @mare (Edizione Tipografia Moderna Asiago, 2009), riedito con il titolo @amare – Il profumo del gelsomino notturno (goWare, 2010). Autrice di numerosi racconti fra cui La cacciatrice di lieto fine (2015) per la collana You Feel, Il sangue d’Èire; Lei è mia; Sei già venuta; Con te non ho finito; Alla luce del sole; Il padiglione dei desideri (Lite Editions, 2011/2012); Il Canto del Vento (Primo premio Italish Storie 3, Querci&Robertson, 2011); Sono qui (Atlantis, Lite Editions, 2012); Zoya; Il cuore nero del Borneo (nell’antologia Vapore caldo a cura di Elisabetta Bricca, Edizioni Scudo, 2012); Eternal Flames (Chichily Agency, 2012); Have you come yet? nell’antologia in lingua inglese La dolce vita curata da Maxim Jakubowski (2013).

Frances Shepard, con l’amica Mary, sono autrici de I colori della Nebbia, un romance storico uscito nel mese di ottobre 2013 per Harlequin Mondadori.

ANTHONY DOERR: Tutta la luce che non vediamo (All the Light We Cannot See)

choice-logo-goodreadsUn romanzo che sarà una mia prossima lettura, e di cui vi avevo parlato qualche post fa nella sua edizione originale, ho appena scoperto essere stato pubblicato il 22 ottobre anche in Italia da Rizzoli. Non perdete l’opportunità di leggere uno dei romanzi più discussi del 2014, Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr. Un romanzo storico di vita, guerra e amore. Vincitore del Goodreads Choice Award 2014 nella categoria BEST HISTORICAL FICTION.

 Tutta la luce che non vediamo Anthony Doerr
primo_cap
Editore Rizzoli
ISBN 9788817077255
Pagine 516
Prezzo € 19.00 rilegato
€ 5.99 ebook
Uscita 22 ottobre 2014
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Recensioni Anobii | Goodreads

Tutta la luce che non vediamo
Anthony Doerr

È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani.All the Light We Cannot See  by Anthony Doerr
Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
Lirico, potente, malinconico, squarciato da improvvise speranze, il romanzo di Doerr è un ponte gettato oltre lo smarrimento che accomuna tutti, una delicata partitura che ci sussurra come, contro ogni avversità, viviamo alla ricerca di un gesto luminoso che ci avvicini agli altri.

MARCO MAGINI: Come fossi solo

In attesa di finire A Different Blue (I cento colori del blu) e di parlarvene, vi voglio presentare un romanzo scoperto questa mattina ascoltando la radio.
E’ un romanzo di quelli difficili, con storie che pesano sull’anima.
E’ un romazo che ha già fatto parlare di sé e sta ottenendo risultati notevoli come l’essere finalista al Premio Calvino 2013 e la candidatura al Premio Strega 2014.

Irina non ha capito perché sono qui. Lei che si era innamorata di un capellone con la chitarra in mano e lo vede adesso con la terza divisa indosso. In fondo, a chi dovrei fare la guerra, io? Io che dovrei essere considerato un vero jugoslavo, un pezzo quasi unico. Sono nato a pochi chilometri da qui, nella parte a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina da genitori croati. Non che questo facesse una gran differenza per me. La mia generazione non si è mai domandata se la ragazza con la quale uscivamo fosse serba o croata, o se il compagno di squadra fosse musulmano.

 Come fossi solo finalista di Marco Magini
primo_cap
Editore Giunti
ISBN 9788809789463 ebook
9788809994478 brossura
Pagine 224
Prezzo € 14.00 brossura
€ 8.99 ebook
Uscita gennaio 2014
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Come fossi solo
Marco Magini

«A Srebrenica l’unico modo per restare innocenti era morire»

Marco Magini, l’autore di questo romanzo, era un ragazzo durante l’ultima guerra di Jugoslavia, quando i telegiornali raccontavano un conflitto di violenza indicibile, quando, per la prima volta, sentì pronunciare il nome di Dražen Erdemovic.
A sua volta solo un giovane uomo.
Più precisamente, un ventenne costretto a combattere una guerra voluta da un’altra generazione, messo davanti alla storia o Storia: quella che cambia i confini, le politiche e le possibilità. Quella che, certe volte, ti porta a dovere prendere una scelta, comunque dolorosa, come in un’antica tragedia greca.
Da qui, da un incontro doloroso, nasce la vicenda di questo romanzo che racconta il più grave dei fatti storici seguiti in Europa alla conclusione della seconda guerra mondiale: la strage di Srebrenica.
E, naturalmente, il dramma di molte coscienze costrette a rinunciare a un cammino di giustizia. La scelta di uno dei più drammatici momenti della storia europea recente, insieme al modo emotivamente coinvolgente di raccontarlo, fanno di questo testo un testo speciale. La rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre voci che si alternano in una partitura ben scandita.
La voce del magistrato spagnolo Romeo González che rievoca lo svolgersi del processo seguito, evidenziando le motivazioni non sempre etiche e limpide che determinano una sentenza. Nell’eterno dibattersi tra ubbidire a leggi fratricide o ribellarsi appellandosi ai diritti inviolabili dell’uomo, viene fuori solo un’immagine povera e burocratica dell’esercizio della legge.
Al giudice González si affiancano le voci di Dirk, casco blu olandese di stanza a Srebrenica, rappresentante del contingente Onu colpevole di non avere impedito la strage, e quella del soldato serbo-croato Dražen Erdemovic, vero protagonista della storia, volontario nell’esercito serbo, che fu l’unico a confessare di avere partecipato al massacro, l’unico processato e condannato.
Per innamorarsi ancora del futuro le nuove generazioni dovranno fare i conti con il passato scomodo di anni a noi vicini.

12 anni schiavo di Solomon Northup

Non so voi, ma io stò pensando di andare a vedere il film di questo romanzo nel w.e. Se avete seguito un pò il percorso degli Oscar 2014 avrete saputo anche che è stato uno dei grandi favoriti, a cui sono stati consegnati 3 premi Oscar (oltre alle svariate nomination) e un Golden Globe. Chiaramente tra libro e pellicola non tutto può essere trasposto, quindi il romanzo -che è l’autobiografia dello stesso protagonista- è sicuramente un must da avere.

12-anni-schiavo_3508_x600
primo_cap
Editore Newton & Compton Editori
ISBN 9788854160620
Pagine 384
Prezzo € 9.90 copertina rigida
€ 4.99 ebook
Uscita 6 febbraio 2014
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12 anni schiavo
Solomon Northup

Solomon Northup, un uomo nato libero, fu rapito a Washington nel 1841, e fatto schiavo per dodici, interminabili anni.
In queste memorie, pubblicate per la prima volta nel 1853, troviamo tutta la sua storia: mentre si trovava a Washington con due sconosciuti che gli avevano proposto un ingaggio come violinista, venne assalito nel cuore della notte, drogato, legato e trascinato al mercato degli schiavi. Lì fu subito minacciato: se avesse rivelato di essere nato libero, sarebbe stato ucciso. Iniziarono così dodici anni di schiavitù, di violenze, brutalità e sofferenze senza fine. Solomon capì che gli schiavi valevano meno del bestiame: potevano essere picchiati, costretti a lavori massacranti, potevano morire nella completa indifferenza. Lui stesso venne assalito con un’ascia, minacciato di morte, fu costretto a uccidere per salvarsi. Poté vivere sulla sua pelle una delle pagine più nere della storia d’America, la piaga nascosta dietro la splendente vetrina del Paese che cresceva e abbatteva ogni confine. Poi, al culmine della disperazione, Northup incontrò un bianco completamente diverso dagli altri. A lui Solomon affidò una lettera indirizzata a sua moglie e da quel momento tutto cambiò.

Solomon Northup
Afroamericano, nacque libero all’inizio dell’Ottocento a Saratoga Springs, nello Stato di New York. Venne rapito nella città di Washington e venduto come schiavo. Cambiò diversi padroni e lavorò nelle piantagioni in Louisiana per 12 anni prima della sua liberazione. Il racconto autobiografico di quella drammatica esperienza è convogliato nel libro 12 anni schiavo, pubblicato nel 1853, diventato uno dei capisaldi della letteratura americana.