MARIO GIORDANO: Non vale una lira

MARIO GIORDANO: Non vale una lira
Editore Mondadori
ISBN 9788852048210 ebook
9788804639794 cartaceo
Pagine 176
Prezzo € 17.00 copertina rigida
€ 9.99 ebook
Uscita 11 marzo 2014
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Bisogna uscire dall’euro. Subito. Da quando è entrata in vigore, la moneta unica non ha fatto che disastri: ci ha resi tutti più poveri, ha accresciuto le differenze tra i Paesi e ha trascinato nel suo fallimento il sogno europeo dei nostri padri. Oggi l’Europa è soltanto un mostro burocratico e antidemocratico, sempre più lontano dai cittadini e dai loro bisogni, che ci opprime con la sua tirannia fiscale e con una quantità di normative astruse.
È l’Europa dei diktat e delle troike, che impone agli altri severità e concede a sé ogni beneficio, l’Europa che taglia le pensioni ai cittadini e le aumenta ai suoi burocrati, che chiede sacrifici a tutti, ma poi fa vivere i suoi 766 parlamentari nel lusso, spendendo 2 milioni e mezzo di euro in rinfreschi e 4 milioni per rinnovare il centro fitness interno al Parlamento di Bruxelles. È l’Europa che non riesce a risolvere l’annoso problema della seconda sede di Strasburgo: un palazzo da 500 milioni che resta chiuso 317 giorni l¿anno e che moltiplica i costi di funzionamento, costringendo ogni mese i deputati a gigantesche transumanze con un’enorme massa di documenti al seguito.
È l’Europa che mantiene 139 sedi sparse in tutto il mondo e 5366 addetti, di cui 33 alle isole Figi, 37 alle Mauritius e 44 ai Caraibi, dove l¿attività più impegnativa è una corsa di macchinine elettriche. Costo totale, 524 milioni di euro.
È l’Europa delle leggi assurde, delle 60 pagine di rapporto tecnico sul Wc (due anni di studio, 90.000 euro di spesa) per stabilire la formula dello sciacquone perfetto, l’Europa che si preoccupa del passaporto dei furetti croati, della peluria del cavolfiore (dev’essere «leggerissima»), della lunghezza delle banane e della curvatura dei cetrioli, l’Europa che scrive 22 pagine di regolamento per specificare che «il serbatoio dell’acqua calda è quello che contiene acqua calda».
Ed è l’Europa che elargisce soldi per finanziare qualsiasi follia, dall’utilizzo degli insetti in cucina alla compagnia che fa musica con sassofoni e rutti al programma per incentivare la connessione emotiva dei contadini tirolesi al loro paesaggio, dal dialogo fra estoni e lituani sul fondamentale tema delle marionette alla missione dei ballerini belgi che vanno a insegnare danza agli africani (che è un po¿ come insegnare agli esquimesi a cacciare le foche), per non parlare dei corsi in cui si spiega a cosa serve l’Ue.
Un’Europa che a noi italiani costa 174 euro al secondo, cioè 10.464 euro al minuto, cioè 627.853 euro l’ora, cioè 15 milioni al giorno, cioè 5,5 miliardi l’anno. Per darci in cambio che cosa? Nulla. Da quando c’è la moneta unica abbiamo meno soldi in tasca, meno libertà nella vita, meno speranze nel cuore.
Mario Giordano dimostra, numeri alla mano, che la scelta di entrare nell’euro è stata per il nostro paese un vero e proprio autogol, come avverte ogni giorno sulla propria pelle un sempre maggior numero di italiani e come sostengono da tempo molti economisti e sei premi Nobel. Anche loro certi che dall’euro si debba uscire. E subito.

Mario Giordano (1966) è direttore di Tgcom24, l”all news di Mediaset”. Si occupa di sprechi e costi della politica fin da quando andava in giro in bicicletta ai tempi del «Pinocchio» di Gad Lerner.
Con Mondadori ha pubblicato: Silenzio, si ruba, Chi comanda davvero in Italia, Waterloo! Il disastro italiano, L’Unione fa la truffa, Attenti ai buoni, Siamo fritti, Senti chi parla, 5 in condotta, Sanguisughe e Spudorati. Ha una moglie assai paziente e quattro figli che hanno vivacemente contestato il titolo del libro: «Come fai a scrivere Tutti a casa! se tu, a casa, non ci sei mai?».

Sito web: www.sanguisughe.com

I Diavoli di Guido Maria Brera

I Diavoli di Guido Maria Brera
Editore Rizzoli
ISBN 9788817072045 copertina rigida
9788858664391 ebook
Pagine 414
Prezzo € 17.50 copertina rigida
€ 9.99 ebook
Uscita 29 gennaio 2014
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I Diavoli
La finanza raccontata
dalla sua scatola nera

Guido Maria Brera

Sotto la cupola di vetro della Royal Albert Hall, nel cuore pulsante di Londra, due uomini giocano a tennis nel silenzio di una sala da cinquemila persone, vuota. Derek Morgan, trader di una grande banca americana, può avere per sé qualsiasi posto. È uno che può tutto. All’italiano che saltella dall’altra parte della rete, Massimo De Ruggero, sta per annunciare che tornerà alla casa madre di New York e che ha scelto lui come successore: significa cinquanta milioni di dollari all’anno e un potere enorme, superiore a quello di qualunque politico. Quando è partito da Roma, Massimo voleva salire in alto, fino alla cima della piramide, e vedere il futuro prima degli altri. Adesso ce l’ha fatta, la City è ai suoi piedi. È arrivato il momento di volare, ma la caduta è iniziata da tempo, e lui lo sa bene. Ha capito che la finanza non è soltanto un vertiginoso gioco di prestigio, il livello dello scontro si è alzato oltre i limiti, e quello per cui si lotta non è più un profitto con molti zeri. È la sopravvivenza dell’Occidente così come lo conosciamo. Si dice sempre che i tessitori del nostro destino non hanno volto, che il loro trucco più diabolico è farci credere che non esistano. Guido Maria Brera ce li mostra per la prima volta da vicino, portandoci esattamente al centro della zona grigia dove nascono le decisioni, dove si esercita l’unico vero potere del nostro tempo. Questo è il romanzo che vi fa vedere dall’interno il ciclone che sta arrivando e dal quale nessuno potrà ripararsi.

GUIDO MARIA BRERA è chief investment officer di una importante società di gestione patrimoniale, di cui nel 1999 è stato tra i soci fondatori. Vive tra Milano, Londra e un maso in Val Pusteria.