ANTHONY DOERR: Tutta la luce che non vediamo (All the Light We Cannot See)

choice-logo-goodreadsUn romanzo che sarà una mia prossima lettura, e di cui vi avevo parlato qualche post fa nella sua edizione originale, ho appena scoperto essere stato pubblicato il 22 ottobre anche in Italia da Rizzoli. Non perdete l’opportunità di leggere uno dei romanzi più discussi del 2014, Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr. Un romanzo storico di vita, guerra e amore. Vincitore del Goodreads Choice Award 2014 nella categoria BEST HISTORICAL FICTION.

 Tutta la luce che non vediamo Anthony Doerr
primo_cap
Editore Rizzoli
ISBN 9788817077255
Pagine 516
Prezzo € 19.00 rilegato
€ 5.99 ebook
Uscita 22 ottobre 2014
Acquista LaFeltrinelli.it | Amazon.it |
inMondadori | IBS.it
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Tutta la luce che non vediamo
Anthony Doerr

È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani.All the Light We Cannot See  by Anthony Doerr
Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.
Lirico, potente, malinconico, squarciato da improvvise speranze, il romanzo di Doerr è un ponte gettato oltre lo smarrimento che accomuna tutti, una delicata partitura che ci sussurra come, contro ogni avversità, viviamo alla ricerca di un gesto luminoso che ci avvicini agli altri.

MARCO MAGINI: Come fossi solo

In attesa di finire A Different Blue (I cento colori del blu) e di parlarvene, vi voglio presentare un romanzo scoperto questa mattina ascoltando la radio.
E’ un romanzo di quelli difficili, con storie che pesano sull’anima.
E’ un romazo che ha già fatto parlare di sé e sta ottenendo risultati notevoli come l’essere finalista al Premio Calvino 2013 e la candidatura al Premio Strega 2014.

Irina non ha capito perché sono qui. Lei che si era innamorata di un capellone con la chitarra in mano e lo vede adesso con la terza divisa indosso. In fondo, a chi dovrei fare la guerra, io? Io che dovrei essere considerato un vero jugoslavo, un pezzo quasi unico. Sono nato a pochi chilometri da qui, nella parte a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina da genitori croati. Non che questo facesse una gran differenza per me. La mia generazione non si è mai domandata se la ragazza con la quale uscivamo fosse serba o croata, o se il compagno di squadra fosse musulmano.

 Come fossi solo finalista di Marco Magini
primo_cap
Editore Giunti
ISBN 9788809789463 ebook
9788809994478 brossura
Pagine 224
Prezzo € 14.00 brossura
€ 8.99 ebook
Uscita gennaio 2014
Acquista LaFeltrinelli.it | Amazon.it |
inMondadori | IBS.it
Recensioni Anobii | Goodreads

Come fossi solo
Marco Magini

«A Srebrenica l’unico modo per restare innocenti era morire»

Marco Magini, l’autore di questo romanzo, era un ragazzo durante l’ultima guerra di Jugoslavia, quando i telegiornali raccontavano un conflitto di violenza indicibile, quando, per la prima volta, sentì pronunciare il nome di Dražen Erdemovic.
A sua volta solo un giovane uomo.
Più precisamente, un ventenne costretto a combattere una guerra voluta da un’altra generazione, messo davanti alla storia o Storia: quella che cambia i confini, le politiche e le possibilità. Quella che, certe volte, ti porta a dovere prendere una scelta, comunque dolorosa, come in un’antica tragedia greca.
Da qui, da un incontro doloroso, nasce la vicenda di questo romanzo che racconta il più grave dei fatti storici seguiti in Europa alla conclusione della seconda guerra mondiale: la strage di Srebrenica.
E, naturalmente, il dramma di molte coscienze costrette a rinunciare a un cammino di giustizia. La scelta di uno dei più drammatici momenti della storia europea recente, insieme al modo emotivamente coinvolgente di raccontarlo, fanno di questo testo un testo speciale. La rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre voci che si alternano in una partitura ben scandita.
La voce del magistrato spagnolo Romeo González che rievoca lo svolgersi del processo seguito, evidenziando le motivazioni non sempre etiche e limpide che determinano una sentenza. Nell’eterno dibattersi tra ubbidire a leggi fratricide o ribellarsi appellandosi ai diritti inviolabili dell’uomo, viene fuori solo un’immagine povera e burocratica dell’esercizio della legge.
Al giudice González si affiancano le voci di Dirk, casco blu olandese di stanza a Srebrenica, rappresentante del contingente Onu colpevole di non avere impedito la strage, e quella del soldato serbo-croato Dražen Erdemovic, vero protagonista della storia, volontario nell’esercito serbo, che fu l’unico a confessare di avere partecipato al massacro, l’unico processato e condannato.
Per innamorarsi ancora del futuro le nuove generazioni dovranno fare i conti con il passato scomodo di anni a noi vicini.