I dannati di Malva di Licia Troisi

Immagine di I dannati di Malva

Ediz. Edizioni Ambiente Prezzo: € 10.00
Collana: Verde Nero Voto:
Autore: Licia Troisi  pag. 176

Trama: Malva, la scintillante città di vetro e metallo, circondata dalla foresta. E laggiù, scavata nella terra, l’altra città segreta, soffocata da miasmi tossici. Sopra gli umani, sotto i loro schiavi. È questo il mondo diviso in cui si muove Telkar, il mezzosangue cresciuto tra i privilegi, ma segnato dal marchio infamante dei Drow. E quando a Malva cominciano le morti misteriose, sarà lui a offrirsi per una missione quasi impossibile, scendere nelle viscere della città e scoprire il colpevole. Un viaggio nelle tenebre e nella paura, tra macchinari infernali e veleni, da cui Telkar uscirà completamente trasformato.


Veramente incredibile…come sia possibile ignorare o far finta di niente.
Incredibile Licia che è riuscita con semplicità a rendere chiaramente il problema.

 

 Ancora più incredibile e spaventoso è stato leggere questo….

Con il termine ecomafia si indicano tutte le attività criminali ai danni dell’ambiente naturale e storico-culturale. Attività poste in essere da organizzazioni malavitose senza scrupoli che avvelenano l’aria, i fiumi, i mari, i terreni agricoli, sventrano montagne e colline, rubano l’acqua, incendiano boschi e foreste, cementificano le coste, i parchi e i luoghi più belli. Convenzionalmente si suole dividere l’ecomafia in quattro grandi macro-crimini: ciclo dei rifiuti, ciclo del cemento, racket degli animali, “archeomafia”. Con il primo si intende l’intera filiera criminale legata alla gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino alla smaltimento finale, passando dai falsi trattamenti chimici e dalle falsificazioni sistematiche dei documenti che li accompagnano. E comprende sia i rifiuti urbani (settore di competenza delle amministrazioni locali) che i rifiuti speciali (specialmente di produzione industriale): nei primi, gli ecomafiosi si infiltrano negli appalti pubblici gestiti dai comuni, nei secondi, attraverso la gestione diretta dei rifiuti industriali, alla fine smaltiti in discariche abusive, in terreni agricoli, in cave abbandonate, o semplicemente dove capita prima. Clan mafiosi, ma anche uomini d’affari, imprenditori, funzionari e amministratori pubblici hanno formato negli anni una vera alleanza criminale, che Legambiente ha definito la “Rifiuti S.p.A.”, a testimoniare la caratura illegale di questa nuova industria del crimine dedita alla gestione dei rifiuti. In regioni come la Campania, un affare che ha eguagliato, se non superato, i proventi del contrabbando e dei traffici di droga.
Non mancano nemmeno i movimenti illeciti su scala internazionale. In Italia entrano rottami ferrosi, spesso contaminati e radioattivi, ma anche carcasse di autovetture e di elettrodomestici, ed escono soprattutto scarti di plastica, materiale cartaceo, elementi elettronici, diretti in Cina, India, Russia, Germania, paesi dell’Est europeo o africani. Dai paesi occidentali, poi, escono rifiuti ed entrano manufatti tossici fatti con la nostra spazzatura, come i giocattoli al vetriolo made in China sequestrati nei mesi scorsi.

da http://www.verdenero.it/ifattielestorie.php

http://www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/156/

http://www.verdenero.it/ilprogetto.php

8 comments

  1. Menzinger says:

    Da questa trama l’ambientazione mi ricorda un po’ il leggendario “La macchina del tempo”. Gli somiglia in qualche modo?

    PS io della Troisi ho letto solo la Setta degli Assassini (ne parlo nell’ultimo post)

Rispondi